(Bryan di Boscoquieto 02) Il Talismano del Male by Federico Ghirardi

(Bryan di Boscoquieto 02) Il Talismano del Male by Federico Ghirardi

autore:Federico Ghirardi [Ghirardi, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788854114708
editore: Newton Compton
pubblicato: 2009-04-14T16:00:00+00:00


GIORNO 19

Riuniti intorno al tavolo, i ragazzi attesero che Marcus prendesse posto, poi si avventarono sulla montagnola di muffin ancora fumanti che Cesare aveva sfornato poc’anzi.

«Li ho preparati con tanto amore», tenne a precisare, notando con soddisfazione che i suoi compagni li stavano divorando con molto gusto. Anche Oscar, passando quasi inosservato, ne aveva fatti sparire tre o quattro in rapida successione.

Bryan era l’unico a non avere fame. Con un’espressione assorta, stava sbocconcellando un dolcetto.

«Mangi come un uccellino», lo prese in giro Leila.

Bryan la fissò in silenzio con aria assente. Poi indicò la bocca della ragazza, che rispose con uno sguardo perplesso. «Sei piena di briciole».

«Ah», borbottò lei. Fece una smorfia e si ripulì con un tovagliolo. «Che hai?», domandò poi, vagamente irritata.

Lui scosse adagio la testa. «Niente…».

Leila gli strinse il mento in una mano e lo obbligò a guardarla negli occhi. «Non me la conti giusta, tesoro». Gli rivolse un ampio sorriso. «Dai, dimmi cosa ti preoccupa».

Bryan sospirò. «È per via di quello che Kyl mi ha detto ieri. Sai, la storia del Talismano…».

La ragazza annuì pensosamente. La notte precedente, accoccolati insieme sotto le lenzuola, lui le aveva raccontato la missione della Torre e il suo incontro con Kyl. «Mi dispiace, ma io conosco solo a grandi linee la leggenda dell’Erede».

Alba, accanto a lei, aveva sentito l’ultima parola della sua frase. «L’Erede?», ripeté ad alta voce. Passò rapidamente lo sguardo da Leila a Bryan. «State parlando dell’Erede del Talismano?».

All’improvviso calò il silenzio. L’attenzione generale era concentrata sui due ragazzi. Marcus trasalì e rovesciò la tazza del caffè macchiando la tovaglia e insozzandosi persino la lunga barba; ma non ci fece caso e inarcò le folte sopracciglia, sospettoso e inquieto.

Bryan, imbarazzato, incassò la testa fra le spalle. Aprì la bocca ma non disse niente, colto da un vuoto di memoria. Leila intervenne in suo aiuto. «Ieri mi ha chiesto di raccontargli qualcosa sull’Erede, ma io non ho saputo dirgli granché. È stato Eddie che ha accennato alla faccenda, vero?». Il ragazzo indugiò un attimo, poi annuì senza troppa convinzione.

«Allora», disse Achille sporgendosi sul tavolo, «posso offrirti io delucidazioni sull’argomento».

«Ecco il saputello», lo provocò Cesare alzando lo sguardo al soffitto e sbuffando rumorosamente.

«Sta’ zitto, buffone», grugnì Achille dandogli un’occhiataccia. Appena tornò a guardare Bryan, la sua espressione si distese in un sorriso. «Secondo la leggenda, che mi fu narrata anni fa da mio padre, da qualche parte nel mondo esiste un mitico oggetto in grado di donare al possessore poteri al di là di ogni immaginazione: il Talismano. Nessuno l’ha mai visto né tanto meno toccato, ma circola la voce che se una persona qualunque si azzardasse anche solo a sfiorarlo, verrebbe polverizzata all’istante». Fece una pausa, notando con compiacimento che tutti lo ascoltavano attentamente, benché la maggior parte di loro conoscesse già la storia. Si schiarì la voce con un leggero colpo di tosse e riprese. «Perché esiste un’unica creatura al mondo che può prenderlo: l’Erede del Talismano. La leggenda vuole che l’Erede abbia delle capacità eccezionali e che sia un essere dalla forza pressoché illimitata».



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